TERAMO – Un unico grande blocco che coniuga le forze civiche e la politica moderata di centro che non si riconosce nel bipolarismo si va defininedo alla vigilia delle elezioni regionali e amministrative anche a Teramo. Dal capoluogo, nel corso di una convegno all’Hotel Abruzzi il consigliere regionale Berardo Rabbuffo, ha lanciato la sua proposta politica chiamando allo stesso tavolo interlocutori montiani, dell’Udc, amministratori espressione di liste civiche in un convegno dal titolo "Teramo cambia rotta". L’onorevole Giulio Cesare Sottanelli (Scelta Civica), l’ex deputato Rodolfo De Laurentiis (Udc), Paolo Albi (consigliere d’opposizione al Comune di Teramo), Valerio Caserta ex sindaco Di Alba Adriatica (centrosinistra), insieme con il sindaco di Campli, Gabriele Giovannini (centrosinistra) e Andrea Fantauzzi (coordinatore dell’associazione Teramo Cambia) sono stati gli animatori di un dibattito attorno a cui nascerà una proposta poltica di superamento del bipolarismo. "C’è ancora gente disposta a parlare di politica – ha dichiarato Rabbuffo – nonostante il cortocircuito creato con i cittadini dalle vecchie etichette di destra e sinistra che altro non hanno fatto che riproporre modelli stantii di occpupazione di poltrone e clientele". Nel mirino di Rabbuffo la politica regionale che "ha consegnato tagli lineari alla sanità, che ha ‘usato’ il manager Varrassi come testa d’ariete per promozioni politiche che avrebbero altri mandanti, un Abruzzo senza opere pubbliche", ma anche l’amministrazione comunale "che mette cappelli su opere che hanno altro primogeniture, come il Lotto Zero tracciato dall’ex sindaco Sperandio e realizzato con fondi Anas". "A Teramo si fa ancora poltica con la distribuzione di poltrone e posti di lavoro, manca una visione di rilancio. In questi giorni si parla tanto di Castello della Monica: "Perchè non affidare ai produttori delle pregiata dogc "colline teramane" la riqualificazione della struttura per farne un’enoteca regionale? Perchè non pensare a un corridoio verde che colleghi Teramo a San Nicolò? Abbiamo tante proposte, molte a costo zero, ma che si propongono davvero di consegnare un’idea di sviluppo della città. Oggi chiamamo le forze civiche e quanti vogliono partecipare al rinnovamento a un battesimo democratico che inaugura un nuovo corso della politica".
Ecco chi ha tenuto a battesimo la nascita del polo moderato
Nel nuovo patto si sono stretti gli onorevoli De Laurentis e Sottanelli, entrambi concordi nel superamento delle incrostrazioni di centro-destra e centro-sinistra. "Dobbimo dare voce a un nuovo fermento, alla vitalità del tessuto sociale e associativo tipico del Dna abruzzese- ha detto De Laurentis – . Cosa importa ai disoccupati delle regole dei congressi e delle liturgie interne ai partiti?". Si dichiara "senza pregiudizi nelle alleanze" invece l’onorevole Sottanelli che ha chiarito come Scelta Civica sia pronta a correre da sola per i Comuni sotto i 15mila abitanti e che valuterà invece in base alle proposte programmatiche le alleanze con le altre forze in campi senza preclusioni ma con l’unico intento di superare il bipolarismo muscoloso che in 15 anni ha portato solo indebitamento e un ascensore sociale verso il basso." Non è sfuggito ai presenti, oltre agli esponenti di alcune associazioni cittadine (Teramo 3.0, Teramo Cambia, Il popolo di Teramo) la presenza del presidente regionale del Pd Manola Di Pasquale che ha voluto rivolgere il suo saluto. "Quello di oggi è un inizio importante per aprire un tavolo di confronto – ha detto Manola Di Pasquale – partiamo da un denominatore Comune che è il forte convincimento che nessuno è stato in grade di dare a Teramo le risposte a un bisogno di sviluppo e che non possiamo riconsegnare i cittadini a chi ha perpetrato questo. Noi ci siamo per parlarne e confrontarci insieme". Il battesimo non ha costituito l’occasione per parlare di candidature e nomi. E’ prematuro per Rabbuffo che però ha anticipato l’esistenza di una proposta ben definita per il comune di Teramo che verrà ufficializzata solo nei prossimi giorni.
Campli, l’esempio di una nuova generazione della politica
Tra i protagonisti chiamati nel nuovo incubatore politico c’è il sindaco di Campli Gabriele Giovannini che ha portato la sua "testimonianza di rinnovamento" nella città farnese. "Sindaco per la prima volta, con una squadra di giovani professionisti tutti lontani dalla politica, che ha saputo operare un rinnovamento profondo in un Comune di soli 8mila abitanti grazie all’impegno e alla voglia di non arrendersi. E’ facile fare politica tassando i cittadini o indebitando le casse comunali – ha detto Giovannini – . A Campli è stata data l’opportunità a volti nuovi di misurarsi con la politica. E’ stato faticoso capirne gli ingranaggi ma siamo stati in grado di non mettere le mani in tasca ai cittadini preferendo ad esempio tassare i sottoservizi. Il rinnovamento è possibile se non ci si rassegna e se diamo la possibilità a tutti di fare di più."